
Molti parlerebbero di 'frustrazione' o 'insofferenza' da parte del bambino, secondo me queste due parole si riassumono in una unica ovvero CAPRICCIO
che non deve essere vista come una parola negativa, anzi, il capriccio rafforza il bimbo perchè di solito viene fatto proprio quando gli si impedisce di fare qualcosa. E' una comunicazione da parte del bambino che fa nei nostri confronti e siccome non conosce altre via di uscita per poter comunicare con noi inizia a fare i capricci e quindi a comportarsi in modo tale da poterci far saltare i nervi
Di solito il capriccio del bambino è seguito da un nostro "NO", Ricordiamoci che una volta detta la parolina magica NON dobbiamo cedere mai e in secondo luogo dobbiamo sempre spiegargli la motivazione di quel NO, io con Martina faccio sempre così.
che non deve essere vista come una parola negativa, anzi, il capriccio rafforza il bimbo perchè di solito viene fatto proprio quando gli si impedisce di fare qualcosa. E' una comunicazione da parte del bambino che fa nei nostri confronti e siccome non conosce altre via di uscita per poter comunicare con noi inizia a fare i capricci e quindi a comportarsi in modo tale da poterci far saltare i nervi
(perchè diciamocela tutta mamme e papà,
mai nessuno riesce a farti saltare i nervi come un bambino)
Di solito il capriccio del bambino è seguito da un nostro "NO", Ricordiamoci che una volta detta la parolina magica NON dobbiamo cedere mai e in secondo luogo dobbiamo sempre spiegargli la motivazione di quel NO, io con Martina faccio sempre così.
Es. Capita che Martina voglia salire in piedi sulla sedia, al-ché li scatta il mio "NO MARTINA, SCENDI SUBITO DALLA SEDIA!" e lei mi guarda con aria di sfida ed inizia a dire "NO MAMMA!" allora io semplicemente la guardo negli occhi e con voce dolce e soprattutto calma la prendo in braccio e le spiego che "Nella sedia non si può stare in piedi perchè c'è il rischio che tu possa cadere e farti male. Quando la mamma ti dice di no, te lo dice perchè vuol dire che quella cosa è pericolosa." e dopo suoi svariati Perchè?!? capisce che non si può ti da un bacio e si mette a giocare con qualsiasi altra cosa di non pericoloso.
Un altro es. Se il capriccio lo fa perchè, come stamattina, al posto di un vestitino le ho messo un paio di leggins e una maglietta io la lascio che si calmi dal pianto con tanto di pugni a terra e continuo a fare le mie cose dicendole "Quando ti sarai calmata la mamma ritorna da te!", una volta che si è calmata vado da lei l'abbraccio e le spiego che all'asilo è molto più comodo mettersi i pantaloncini visto che deve andare sullo scivolo e fare tanti altri giochi, il vestitino lo puoi mettere quando è a casa con la mamma oppure quando va dalla nonna.

In tenera età è più difficile, ma quando una bambino inizia a comunicare bene il castigo è un insegnamento bastano 5 min male non gli fa, passati si ritorna da lui e gli si chiede il perchè di quel castigo. Può essere che lui non trova risposte, e che lo faccia apposta soprattutto, allora lo si lascia ancora un po', vedrete sarà lui a venire da voi spiegandovi il perchè e a volte anche chiedendovi scusa.
Raramente adotto anche la sparizione di determinati giochi, che tanti potrebbero pensare al "ricatto" ma non è così, questo può far capire ai nostri bambini come comportarsi, soprattutto perchè vedono sparire una cosa con cui giocano, certo si faranno il loro pianto isterico, ma poi passa tutto.

Capisco bene che a volte noi tornando a casa stanche dal lavoro vorremmo sederci e riposare un po', ma ahimè con dei bimbi "tra i piedi" questo non può succedere se non in casi sporadici. Quindi dolci mamme e papà forza di volontà e stringiamo i denti!
Ovviamente sono tutte cose che penso da mamma quale sono, ahimè non sono una psicologa e nemmeno un'educatrice ma dalla poca esperienza che ho posso dirvi che tutto questo per la mia piccolina funziona.
Un abbraccio
Silvia
Nessun commento:
Posta un commento